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Prometeo | Jan Fabre al Théâtre de la Ville | Misery of Means

Jan Fabre, Prometeo... Mezzi insufficienti...

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Quando il minimo creativo mette in evidenza la miseria del grande denaro

Visto Jan Fabre

Prometeo-Landscape II al Théâtre de la Ville

Dopo un testo iniziale molto promettente e la performance di un'attrice magnifica e diretta, che pone le domande essenziali per la salvaguardia della nostra umanità: "dov'è questo eroe che ci salverà, chi è, come lo vogliamo?", le risposte che seguono quando si apre il sipario sono più che deludenti.

Il clamore sfrenato che si vede eternamente, le grandi corde (al centro del palco, tra l'altro) del contemporaneo che si è accontentato di poco da quando ha capito che tutto era permesso e che il pubblico si compiaceva delle buone battute. L'irrisorio dovrebbe quindi contrastare con i mezzi sontuosi.

Non ci saranno mai abbastanza mezzi scenici per riempire i vuoti di una storia

Qui si concede troppo poco in relazione alla libertà, ai mezzi, al tempo e al luogo disponibili.

Economicità da un artista certamente molto bravo che non si è preoccupato abbastanza. Troppo poco richiesto dalle istituzioni che pagano alla fonte; perversione di un sistema che già conosciamo.

Quindi, ovviamente, è probabilmente meglio di molte delle cose che si vedono nelle tappe di prestigio, ma non è abbastanza. Certo, sarà sicuramente un successo al prossimo In, ma a chi importa?

Un'immagine più infantile del caos, che quasi insulterebbe l'immaginazione degli autori di fantasy eroici e dei migliori videogiochi.

Abbiamo visto questo Prometeo torturato e muscoloso un centinaio di volte e ci aspettiamo più sottigliezza che una stupida narrazione lineare per seguire la stimolante introduzione. Come si dice che Godard abbia detto all'uscita di Titanic, "non ci sono abbastanza mezzi" per la sontuosità e la tragedia che cerca di descrivere.

Se sei nella grande macchina, devi essere più generoso in termini di ricchezza di idee. Questo soddisferà i meno esigenti e, purtroppo, molti altri che sanno vedere, ma hanno tristemente rinunciato a chiedere di più a causa della stagnazione imperante, per radunarsi alla causa del minimo sindacale creativo meglio di niente, giusto?

David Noir

David Noir, performer, attore, autore, regista, cantante, artista visivo, video maker, sound designer, insegnante... porta la sua nudità polimorfa e la sua infanzia in costume sotto gli occhi e le orecchie di chiunque voglia vedere e sentire.

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