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Autoritratto in forma di rovina | Apple Führer © David Noir | "Les Camps de l'Amor"

Autoritratto a forma di rovina

Sono testimone di dove mi trovo. Come un buon archeologo, creo la mia rovina.

La solitudine dei campi dell'infanzia non è la stessa di quella che percorriamo di tanto in tanto in età adulta.

Quest'ultimo, infinitamente più cosciente, è di natura diversa. Più "leggero", si potrebbe dire.

Quando raggiungono la maturità, i due tipi di solitudine vivono fianco a fianco, convivendo al loro interno, ma ognuno nella sua sfera e nel suo tempo.

Quella del bambino, ancora imprigionato dietro il vetro della sua gabbia della memoria da cui non uscirà mai, rimane come tutto il suo essere, ossessionato dalla luce vista nella fessura di una porta in fondo a un corridoio buio. Lei gli dà il suo sguardo di innocenza sparita. Questo tipo di sguardo che sembra incapace di rendere in dettaglio il ritratto di ciò che vede. Questo tipo di sguardo che a volte mostrerà uno stato di stordimento, di rassegnazione o di rabbia, trasborda, pietrificato di fronte al flash del fotografo. In queste fotografie, i volti ammutoliti, simili a tutti quelli che circondano i compagni dalla testa rotonda, sormontano corpi scheletrici che rimandano l'osservatore all'immagine di un'infanzia angosciosa, abbandonata a se stessa, malnutrita, indigente. Questa infanzia morbosa dell'umanità, reale o fantasticata, la conosciamo bene. Ci unisce tanto quanto il travaglio del parto e la paura della morte che verrà. Condividiamo il sentimento dell'orrore distruttivo di un abbandono totale, o di quello che pensavamo fosse tale.

Ma tutto è stato detto su questo argomento in un modo più accurato, più oltraggioso, più inimmaginabile, e in un modo che è più vicino a quello che ci sta succedendo.

Ma cosa ci succede? La vita.

Qualcosa come una mano nell'acqua ha lasciato la sua linea nella corrente di questa solitudine mortale. Seguo questa linea, mio malgrado, fino alla sua fine, fino al posto che mi spetta.

Tutti i treni mi portano lì. Tutte le folle compresse mi spingono lì. Tutte le palestre risuonano lì. Tutte le albe, le notti ancora invernali degli scolari, mi condannano ad essa. Tutti gli occhi incrociati nel tempo di un pennello vergognoso raccontano la stessa storia.

David Noir - " Les Camps de l'Amor " - Tutti i diritti riservati.

David Noir come Apple führer

Autoritratto in forma di rovina | Apple führer © David Noir | "Les Camps de l'Amor
Autoritratto in forma di rovina | Apple Führer © David Noir | "Les Camps de l'Amor"

David Noir

David Noir, performer, attore, autore, regista, cantante, artista visivo, video maker, sound designer, insegnante... porta la sua nudità polimorfa e la sua infanzia in costume sotto gli occhi e le orecchie di chiunque voglia vedere e sentire.

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