Stai visualizzando Nos corps nus : une affaire d’enfance et de poésie
Abbracciare i nostri corpi nudi | Valérie Brancq e David Noir | Foto © Brézide Gruyer

I nostri corpi nudi: una storia d'infanzia e la poesia

Condividi questa pagina

Corpi nudi: l'arte e l'istinto di creare il momento

I nostri corpi nudi, le nostre sessualità, le fantasie e i tabù che generano la nostra eccitazione...

In breve, noi e noi... in breve

Abbracciare i nostri corpi nudi | Valérie Brancq e David Noir | Foto © Brézide Gruyer
Abbracciare i nostri corpi nudi | Valérie Brancq e David Noir | Foto © Brézide Gruyer

Sembra che le rappresentazioni dei nostri stessi corpi, secondi fini e impulsi continuino a crearci problemi con le loro immagini, o meglio, con la nostra, quella della nostra specie. "Continuare" è certamente un termine improprio, poiché lungi dal progredire in linea retta parallelamente al progresso della scienza, come ci piace raccontarci, si passa a zig zag da periodi più illuminati all'oscurantismo.

Il XXI secolo mi sembra iniziato con una bella regressione: rinascita dei tabù, forse in parte come risultato della paura generata dall'epidemia di AIDS, rifiuti comunitari, paura e fondamentalismo religioso, perdita delle conquiste delle rivoluzioni sessuali (ma forse non hanno avuto luogo davvero?) C'erano l'età dell'illuminazioneHo sentito? Dal punto di vista dell'eccitazione mentale, siamo più nel business del risparmio energetico. Brutta mossa, come si dice. 

Purtroppo, se un giornalista alieno venisse dallo spazio per osservarci, penso che verrebbe via con la conclusione (se un alieno è capace di obiettività) che tutto ciò che compone il nostro essere desiderante ed eccitabile sembra stare eternamente sempre sul filo del bene e del male, alla luce della nostra morale e delle nostre leggi.

Triste dichiarazione di fallimento per uno sguardo alla ricerca di un'umanità evoluta. Personalmente, come terrestre, sono ancora e sempre stupito che i miei concittadini non si stupiscano ogni giorno che la base stessa della nostra riproduzione, della nostra egemonia; il deposito eterogeneo dei nostri desideri e delle nostre vergogne, per non parlare della base delle loro cellule familiari che amano tanto, provochi ancora così tante polemiche quando si tratta di farne una libera esposizione.

Ma quando morirà la mamma?

Dopo tutto, cosa c'è di più banale e persino banale di questi tempi della sessualità sfrenata? Ma è proprio qui che sembra risiedere il problema. L'infanzia malleabile sarebbe troppo presto e senza garanzie, confrontata con il suo stato adulto a venire. Il disturbo risultante andrebbe ben oltre lo stadio di sentimenti confusi e in una pericolosa e irreparabile psicosi maniacale. Spetta al legislatore affrontare il problema se è provato che esiste, ma risparmiamoci almeno la morale preconfezionata all'interno delle creazioni artistiche. Libertà, libertà cara! non è vero?

Ma no! Sento che una vaga idea-culto della madre come vergine "da qualche parte" rimane e si attacca nel profondo; una ricerca della santa come rampa verso il paradiso per queste culle colpevolizzate che siamo; un'adorazione della mamma che vogliamo dimenticare che è stata allevata per avere la sua prole.
Basta con le stronzate! Da qualunque parte venga, sono stufo di rispettare le culture e le loro stupide credenze con il pretesto che sono millenarie.

Vaffanculo, credente esibizionista di ogni tipo, stai ferendo le mie stesse convinzioni

Così come il voto bianco o astensionista è uno in sé; l'ateismo è una religione, che desidera che lo spazio fatto per il divino sia filosofico, invisibile e senza commenti. Se devo affrontare tutto il tempo gli umori religiosi della maggioranza (per non parlare delle partite di calcio), voglio avere una vetrina di proselitismo per le mie divinità, che sono la libertà, il pensiero individualizzato, la pornografia libera, la poligamia, il maschilismo, il femminismo, le esigenze creative, la poesia, la rovina della bolla speculativa, l'obbligo di intelligenza...

La verità dei corpi nudi

Uno stato avanzato di civiltà non sarebbe quello che riconoscerebbe oggettivamente i nostri veri desideri e disinnescherebbe il loro potenziale violento attraverso un riconoscimento, senza rimpianti o vergogna, di ciò che ci costituisce? La nostra immagine primaria: quella dei nostri corpi nudi.

Non c'è forse una minaccia più formidabile, un incitamento più spaventoso allo stupro o alla castrazione che l'aspirazione a sognarsi altro da quello che si è? La svalutazione dell'essere umano da parte di se stesso è probabilmente la peggiore violenza che possa fare a se stesso e la disperazione di non essere uno spirito puro, all'origine delle più ripugnanti derive mutilanti politiche e religiose, sia psichiche (imbrigliamento ideologico) che fisiche (circoncisione, escissione).

Gli dèi dei nostri antichi antenati, bonari, raffinati anche se a volte un po' barbari, non chiedevano così tanto a se stessi. I monoteismi e la loro seria messa in scena sono arrivati a inventare il dolore colpevolizzante per premere meglio dove fa male. È comunque molto piccolo che, nudi e senza complesso, ci siamo avvicinati al nostro corpo con gioia prima che l'infame marchio del pudore e dell'ipocrisia sociale si stampi su di noi.

Il piacere di essere in gioco ci permette di riconnetterci per un po' con questa leggerezza dell'anima e dovrebbe sempre incoraggiarci naturalmente a mettere via gli ornamenti della vergogna, trasmessi abusivamente, nello stesso armadio dove sono arrotolati in palline i nostri desideri accartocciati e abusati, che hanno bisogno dello spettacolo vivente per mostrarsi all'aria aperta.

David Noir

David Noir, performer, attore, autore, regista, cantante, artista visivo, video maker, sound designer, insegnante... porta la sua nudità polimorfa e la sua infanzia in costume sotto gli occhi e le orecchie di chiunque voglia vedere e sentire.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.