Stai visualizzando De l’air dans les poumons et du vent dans les voiles…
Aria nei polmoni © David Noir

Aria nei polmoni e vento nelle vele...

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Sembra niente... sopravvivere, vagare, pisciare, mangiare, respirare, sentire, vedere.

Sto cercando una forma che contenga forme; forme molto poco formate; non deformate ma forse malformate. Qualsiasi cosa troppo modellata, nel contesto attuale, mi sembrerebbe inadeguata, inutile e obsoleta.

Forme in cui la scrittura diventasse un atto libero nonostante l'ineluttabile vincolo di sottomettersi al desiderio di esprimere, di esplorare ciò che siamo.

Forme in cui io, e forse altri che potrebbero trovare un modo, potessimo respirare un'altra aria; un'aria inventata. Un'aria che offra al respiro non solo un gesto meccanico. Un'aria che renda il respiro consapevole del suo movimento. Un'aria che occupa una vasta area dove si può anche piangere, senza vergogna, senza giustificazioni, per il piacere di farlo e di sollevarsi. Un'aria che si respira in un'area di servizio autostradale dove si viene a dare sollievo nel sottobosco a lato della strada. Dove ci si parcheggia per cambiare aria e fare pipì e sgranocchiare godendosi il cielo sereno e guardando il cemento che passa. Sui marciapiedi si può rifare il mondo secondo le proprie idee. O a nessuna idea. Non ci sono più alibi culturali per trovare la natura bella e il cemento brutto. Tutto si fonde ed è silenzioso; i motori e il canto degli uccelli si fondono e non è meno silenzioso del silenzio dei boschi. Questi sono i nostri. Questi sono gli spazi che abbiamo creato perché alla fine non sopravvivremo mai più nella natura pura dei ruscelli e delle foreste. È qui che voglio scrivere, a metà strada tra ciò che si sogna e ciò che accade. È qui che mi fermo, per una pipì controvento e un panino non troppo buono. Ma non voglio desiderare niente di meglio di quello che mi può offrire l'anonimato di un passaggio ad alta velocità. Almeno non sono confinato allo scambio di belle parole e alla carneficina che non voglio sperimentare.

18 novembre 2015 alle ore 2:00.

David Noir allunga le freccette
David Noir allunga le freccette

David Noir

David Noir, performer, attore, autore, regista, cantante, artista visivo, video maker, sound designer, insegnante... porta la sua nudità polimorfa e la sua infanzia in costume sotto gli occhi e le orecchie di chiunque voglia vedere e sentire.

Questo articolo ha un commento

  1. Speck

    Poche parole che scaldano in questa atmosfera acida. Prostrazione. Urlare. Chiudersi in se stessi. Correre. Pensare. Testa vuota. Libertà. Prigione. Essere lì. Andarsene. Restare. Cul-de-sac. ...Poi capire e non capire nulla quando si pensa, ahimè, di aver capito tutto.

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