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Era 3: Aspettando gli eroi | Episodio 9

L'UOMO JAZON

Estratto dall'episodio 9

Sequenza finale

L'INCORONAZIONE DELLA NUDITÀ

Ho detto quello che dovevo dire.

Ho fatto quello che dovevo fare.

Non devo niente a nessuno.

Any Tingay, David Noir | The Fleece Sleeps | Episodio 9 | Il rito di JaZon | Foto © Karine Lhémon
Any Tingay, David Noir | The Fleece Sleeps | Episodio 9 | Il rito di JaZon | Foto © Karine Lhémon

Solo il gusto giusto, rompendo le palle

così come l'opinione informata.

Prendetemi in parola.

Sono amato solo incondizionatamente...

e non mi importa se qualcuno mi capisce.

Culo zoppo lo farò, sempre il cazzo in aria,

naso al vento.

Che si trasformi o meno,

non cambierà il mio corso.

Nell'arte come nel sesso,

La modestia non porta a nulla,

l'intrattenimento non ha le palle

e la tradizione mi fa incazzare.

Fai la tua vera arte

o morire nel tuo stesso sudiciume.

L'insulto è il mio campo.

Il disprezzo è la mia fede. Mi piace.

CICLO - IL VELLO DORME - STAGIONE 2007-2008

Luogo di operazione: SPAZIO JEMMAPS

Una creazione di David Noir prodotta da L'Entreprise Noire in co-direzione con L'Espace Jemmapes e La Guillotine.

DESIGN | TESTI | VIDEO
© David NOIR

INTERPRETAZIONE: qualsiasi TINGAY | David NOIR

Disegno luci | Direttore di scena: Jérôme ALLART
Assistente: Qualsiasi TINGAY

  • 27 GIUGNO 2008 | SPAZIO JEMMAPES
The Fleece Sleeps | Episodio 9 | The Sacred Man of JaZon | Visual © David Noir
The Fleece Sleeps | Episodio 9 | The Sacred Man of JaZon | Visual © David Noir

FLYER | The Fleece Sleeps | Episodio 9 | The Rite of JaZon Man | Visual © David Noir

Gli ormeggi sono stati gettati via | Fine di un'epopea

Uscire dall'umano, finalmente.

© David NOIR

Essere morto è la mia seconda possibilità; non posso perderla.

E salva la tua sensibilità per dopo!

Quel giorno, felice nel mio treno, sarei morto con leggerezza, incurante di tante semplici emozioni, facendo un buco nei miei nuovi pantaloni di elegante tweed,

Graffiandomi la coscia con la mia chiave di risata ho bucato l'arteria dei miei sospiri...

E poi semplicemente prosciugato del mio sangue, attraverso questo buco nella mia tasca e il mio dito carezzevole...

Potrei venire

Ecco cosa mi succede: un'abrasione inguinale, nascita del bacino dove la mia pelle di pergamena, ancora fragile come sempre, è come una reliquia ancora spaccata da una vena ardente, che corre verso il mio cuore antico e infantile, nasconde ancora in esso i tremori divini della preistoria.

Ma non basta godere, bisogna anche svegliarsi - sperimentare la durezza degli altri e la grana delle loro pelli abbronzate - non avevo da allora in poi altro desiderio che quello di posare il mio corpo contro l'infanzia intatta. Non avevo altro desiderio che adagiare il mio corpo contro l'infanzia intatta. Cercare lì il suo amore, attraversare di nuovo il mondo e partire sull'onda, protetto - benedetto nell'incavo della sua barca - per godere della decontaminazione degli altri che il ritiro in se stessi offre.

Soi m'aime à jamais - Da solo con questo pezzo d'amore così puro, incastrato nella carne come la punta rotta di un giavellotto - avevo pensato che sarei morto mentre lei incarnava la vita. Questa rottura saliva dal profondo di me come una scheggia che il corpo ricorda - chiedeva a gran voce che l'innesto di questo amore incomparabile fosse risucchiato fino alla superficie della mia pelle. Ho capito allora che avevo commesso un errore; stavo soffrendo per errore. La sofferenza e l'orrore non hanno preso parte allo splendore di quell'amore. Il suo cristallo è sempre in me; a volte lo guardo - discretamente - nel palmo della mia mano. Rovina una pace delicata. Il suo modesto riflesso mi offre uno spettacolo allo zenit quando a volte - nei raggi del sole - apro tutto il mio palmo. E nella mia meravigliosa solitudine, mi regalo tutta la luce del cielo - questa è la più grande gentilezza che posso fare a me stesso,

Questo è ciò che i resti di una pecora squadrata sul suo ramo mi hanno sussurrato in silenzio.

Come un'anatra pechinese che la testa di un drago caduto spruzza d'oro, mi disse:

La pelle, credimi, è sufficiente!

Il resto è solo da buttare via.

 

Il vello dorme / episodio 9 - David Noir © 2008