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Teatro ► Improvvisazione ► Performance
Descrizione
All'inizio non è così facile produrre un grido libero, un grido sfrenato, abbastanza autentico perché trovi il suo posto naturale nella voce senza scorticare la gola. Non si tratta qui di aggirare il grido con la disposizione dotta della canzone. Si tratta del grido animale, del grido rauco o del suono imprevedibile che può venire dal profondo di ogni persona.
Perché preoccuparsene e dargli lo spazio di un'intera giornata di allenamento? Perché può essere un prerequisito emotivo per una parola più semplice, più cruda, più diretta.
Al suo estremo opposto: il testo articolato, espressione di un'intelligenza ragionata.
L'obiettivo di riunirli non è quello di farli confrontare, ma che questi due stati di espressione traggano vantaggio l'uno dall'altro per dare più flessibilità alla comunicazione orale che di solito è severamente categorizzata.
L'urlo non appartiene solo al lupo e alla folla eccitata. È anche il vettore del giubilo, del lamento, del piacere, della rabbia dell'individuo... ma senza dubbio anche di sfumature più sottili e indicibili di sentimenti in cui le parole possono essere iscritte come blocchi di roccia trasportati per un certo tempo dalla lava che il vulcano vomita prima di dissolversi in essa.
Gli stage sono una porta d'accesso al palcoscenico.
Forniscono le chiavi della nozione di gioco.
Scena dal vivo | Palcoscenico
"L'urlo, il testo e l'impulso fisico"
È vivo!
Contatto
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Workshop estivi sul corpo
Una coscienza e un corpo: nudità e performance sotto il sole. Otto sessioni di workshop dedicate al corpo esibito attraverso la performance.
Completamente nudo
Alcuni obiettivi del workshop "Totalmente nudi": Rischiare se stessi in un bagno di corpo. Concediti la libertà di rimanere lì. Tranquillizza la tua paura. Affrontare il desiderio.
Della verità degli uomini
Una giornata di performance partecipativa nuda o vestita guidata da David Noir, per cercare di portare un po' di verità al gioco, se non alla vita.
Ballata post "Iconicum"
Una passeggiata a ritroso verso la nascita di un'improvvisazione collettiva basata sulla performance partecipativa Iconicum data al Generator.
Tutto deve sparire.
"Tutto deve andare" ha lo scopo di far percepire ai suoi partecipanti questa totale eclissi di fiducia in se stessi che fa l'interprete nella vera ricerca.
Iconicum
Il principio del workshop "Iconicum" è quello di improvvisare a partire da composizioni ricostituite dal vivo a partire da dipinti o fotografie di maestri.
Guarda da un'altra parte
"Guardare altrove" è il principio stesso del teatro, senza il quale sarebbe impossibile rappresentare una situazione che si scontra con i nostri codici e la nostra morale.
Prestazioni
In questo laboratorio di performance, si tratta di essere totalmente attore e pienamente spettatore, artista, individuo quotidiano e ricercatore.
L'urlo, il testo e l'impulso fisico
Non è facile produrre un urlo libero, abbastanza autentico da trovare il suo posto naturale nella voce e senza graffiare la gola.
Miscelazione di generi
La miscela di nature che ci modellano e le contraddizioni che ci impastano sono i fili conduttori di questa giornata di formazione.
Improvvisare liberamente
Partendo quasi dal nulla, imparare a improvvisare liberamente permette di estendere il potenziale ludico di ogni individuo alle dimensioni della propria immaginazione.
Inventare un'identità
Utilizzando vari travestimenti, maschere e accessori, questo workshop di un giorno offre a tutti l'opportunità di sviluppare un'identità distintiva.
Gioca nudo
Suonare nudi è di per sé un discorso. Lo scopo di questo workshop è quello di comprendere la nudità come strumento relazionale, ludico e scenico.
Ciò che conservo di questo workshop è l'esperienza di un approccio al palcoscenico che fa uscire da se stessi un attore/attrice essenziale che agisce e agisce al di fuori di ogni mentalizzazione. La mente non ha posto nel grido, è uno o l'altro. Non c'è emulsione possibile. La mente disturba il grido e allunga le corde vocali. La mente che viene a insinuarsi nel processo, è un po' una cosa che fa girare la testa. Non c'è spazio per il calcolo o la "comprensione analitica" di ciò che sta accadendo. Questo grido non è doloroso, è ovvio.
L'energia di questo grido senza fronzoli diventa la base di un materiale semplice, denso e diretto da modellare per trarre emozione e movimento dalla forma scenica. L'essenza di un'espressione scenica sovversiva sta nella dimostrazione dell'evidenza di un'animalità, al di fuori del quadro sociale, che abita ciascuno. L'essenza di un teatro vivo, cioè l'espressione e l'esibizione del caos umano, qualunque sia lo stile e il pretesto.
Il testo, le parole che vengono in cima come la ciliegina sulla torta, non come l'essenziale. L'umano/"umano-animale" sottostante che predomina.
E l'energia del grido che rimane nel silenzio
Infine, è semplice.
Grazie a David e ai partecipanti per queste poche ore intense.